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Bauli, valigie, bagagli di ogni genere e forma. Metafore di viaggi impossibili, fughe verso l’infinito tra galassie, bagliori interstellari e buio cosmico. Strumenti da viaggio usati come supporto pittorico per narrazioni nel cui linguaggio estetico formale si intrecciano tecnica digitale e pittura. Ricorrono i temi portanti dell’opera di Alberti, in particolare il concetto di soglia, come atmosfera e forma imprendibile del passaggio fra un qui e un altrove, e quello di tempo, come tentativo di cogliere il rapporto fra l’istante e lo spazio infinito. Bagagli all’interno dei quali si aprono soglie del tempo e dello spazio. Una riflessione che pone l’opera d’arte come luogo di confronto tra il visibile e l’invisibile, alla ricerca di altre dimensioni del sensibile. Opere che offrono l’esperienza concreta di un racconto per immagini, a volte ermetico a volte ironico. Presenza ricorrente è il personaggio della Chiocciola Cosmica, figura mitologica di Alberti che si aggira nello spazio profondo dando vita a galassie e a vortici siderei con la sua luminosa scia iridescente. Spirito guida verso nuovi mondi possibili, verso una nuova umanità, verso l’utopia di un nuovo Umanesimo, personificazione della spirale Aurea o Divina Proporzione che nel Rinascimento fissò i canoni della bellezza nell’arte e l’armonia in natura dove la stessa legge regola la disposizione dei semi del girasole, il movimento dei cicloni, la struttura del nostro DNA, fino ad assimilare le volute del guscio di una chiocciola al moto vorticoso delle galassie.
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